lunedì 27 maggio 2013

Di Lupi, Piombo e Maestre


Da bambina avevo un Lupo. 
Non un cane-lupo, ma un Lupo vero, di quelli che ululano alla luna piena, e chi ha la ventura di ascoltarli sente vibrare nel profondo ancestrali paure di notti oscure e sinistri scricchiolii e belve predatrici. 
Da bambina avevo un Lupo, sì… credo che fosse giunto a me da cucciolo e con me cresciuto, indipendente e fiero nel carattere, ma leale negli affetti. 

Aveva un nome: Lupasky (no, non c’entra con Diana e segreti), che alle mie orecchie di bambina suonava giusto un po’ siberiano. 
Lupasky trascorreva gran parte del pomeriggio e della notte scorrazzando nel giardino condominiale, non essendo certo ospite idoneo per un appartamento di città, però ogni giorno veniva a scuola con me. Docile, camminava al guinzaglio, al mio fianco e ben accetto ai miei compagni di tragitto. 



Ho tuttavia la sensazione che ai loro occhi, e a quelli dei passanti, la scena apparisse così: 



Sorvoliamo su questo particolare. Del resto, chiunque di voi notasse per strada una bambina di dieci anni camminare con un guinzaglio penzoloni alla mano, potrebbe semplicemente pensare che 

a) la bambina possieda un normalissimo cane e l’abbia slegato per qualche istante dalla catenella del guinzaglio permettendogli di fare una corsetta nel prato lungo la strada; 

b) la bambina possieda un vero Lupo tutto suo. 

Inutile ribadire che il mio caso fosse il b), anche perché non ho mai avuto un cane. 


A scuola Lupasky era educatissimo. Si accucciava quieto ai piedi della mia sedia e approfittava per farsi una siesta, riprendendosi dalla fatica delle lupose scorribande notturne. All’intervallo si svegliava con qualche sonoro sbadiglio, mostrando tutta la sua ragguardevole dentatura e accettando di buon grado qualche merendina dai miei compagni. 



La Maestra Pinuccia chiudeva un occhio; l’importante era che Lupasky non disturbasse le lezioni e che non gironzolasse libero per l’aula e i corridoi. 
Qualcuno, del resto, avrebbe potuto spaventarsi o fare rimostranze. 


9 maggio 1978. 
Non ricordo se stessimo svolgendo aritmetica, italiano, oppure storia o geografia... 
Il bidello bussò alla porta; all’”avanti” della Maestra Pin, le si avvicinò e sussurrò qualche parola con lo sguardo più serio del solito. 
La Maestra ci spiegò che era arrivata una circolare con l’annuncio dell’uccisione di Aldo Moro e l’indicazione di abbassare a tre quarti tutte le tapparelle delle aule, in segno di lutto. Il silenzio scese in classe insieme agli scuri. 
La maestra Pin ci parlò di quegli “anni di piombo” che stavamo attraversando e noi ascoltavamo ammutoliti. 
Solo Lupasky, irrequieto, si agitava un poco ai miei piedi; la catenella del guinzaglio sferragliava fastidiosamente sfregando sulla gamba metallica della sedia. 

Maria Elena, porta fuori il cane”. 

Mi alzai e accompagnai Lupasky fuori dall’aula, assicurandolo a un pomello degli appendiabiti in corridoio, poi rientrai in classe, un poco imbarazzata a causa del rimprovero. 



A distanza di anni provo ancora grande ammirazione per l’apertura, la modernità e la prontezza di spirito della mia amatissima Maestra. 

Eppure non mi spiego come abbia potuto scambiare un fiero Lupo siberiano per un comunissimo cane.



7 commenti:

  1. Meraviglioso... :)

    Ti dico un segreto... anche io ho un Lupo... sttt! ;)
    Ila

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  2. eccomi... sono la maestra Pin..... hai ragione come ho fatto a non capire che era un vero lupo!
    Ma sai le maestre non riescono a star dietro alla fantasia dei loro allievi o allieve, anche se ce la mettono tutta....non sono mai all'altezza!!!
    E io ti garantisco che ce la mettevo proprio tutta per capirvi.
    Vi ho molto amato, ma mi sento ricambiata, se a distanza di così tanto tempo i ricordi sono ancora così vivi, come l'affetto.
    E pensare che ho sempre adorato i lupi...quelli veri non i cani lupo.
    Io in quel periodo avevo cmq un cane lupo, anzi una lupa,che capiva molto di più degli
    umani . E quanto capisce la mia micia che ormai vecchietta 18enne, cieca e anche un po' sorda continua ad abbracciarmi un braccio o un piede e farmi le fusa(solo quando vuole lei)
    Grazie Lela per questo tenero ricordo,un abbraccione Pin

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    1. Ehi ma che sorpresona fantastica! Questo è un commento da incorniciare! Gli anni delle elementari sono stati meravigliosi e, sì, sei stata di sicuro la maestra migliore al mondo... certo che ti ricordiamo tutti con immenso affetto! Ricordo anche la tua lupa... Un abbraccione a te, mi permetto di dire da tutta la V A del 77-78 (e da Lupasky, naturalmente)!

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  3. bellissima!!! Grazie per avermelo detto, mi sarebbe dispiaciuto perdermi questa storia. Un abbraccio.

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    1. Grazie Roberta!! Ho da poco scoperto le tue "avventure" - in cucina e non... ma ora vengo spesso a trovarti! Un solidale (da mamma) abbraccio anche a te.

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