venerdì 22 novembre 2013

Eden: c'è paradiso e paradiso



Il Concorso per il Calendario Tapirulan 2014, per questa edizione dal tema “Eden”, mi ha dato l’occasione per qualche piccola riflessione. 

Le illustrazioni proposte possono essere collocate, a livello di lettura tematica, in due categorie: 

- Eden come luogo della tradizione biblica (Gn 2), il cosiddetto Paradiso Terrestre, dimora della neo-creata umanità; 

- Eden visto come pura esperienza positiva, personale o collettiva, slegata dall’originario contesto biblico. 

Nell'ambito della seconda chiave di lettura, le possibilità erano ovviamente libere e infinite: "Eden per me è…"  ciò che più amo, la condizione in cui mi percepisco totalmente e serenamente "me stesso", la massima realizzazione e pienezza di sé. 

Riguardo all’interpretazione più classica, invece, ho colto una diffusa ignoranza (... non-conoscenza!) circa il tradizionale mito del Giardino dell’Eden. Questo da un lato non mi ha stupito, poiché accade purtroppo molto spesso, soprattutto quando ci si addentra nella sfera religiosa e in particolare cattolica, ma mi ha fatto comunque pensare a quanti "luoghi comuni" lasciamo correre quotidianamente. 
Ogni illustrazione partecipante era, come è noto, accompagnata da una nota dell’Autore che ne motivava la scelta iconografica. Non ho i numeri alla mano (le ho lette tutte, senza ahimè contarle), ma posso assicurare che davvero molte, fra le immagini legate al tema dell’Eden biblico, partivano da presupposti errati, rivelando molta confusione riguardo al Paradiso Terrestre. 

Qualche esempio. 

- Confusione tra l’Eden (Paradiso Terrestre, appunto: il creato vergine, la Terra delle origini descritta come splendido giardino) e il Paradiso escatologico, realtà che per il credente attende l’uomo redento dopo la morte. 

- Come conseguenza a questa prima svista, nasce l’erroneo abbinamento Eden – Inferno… mentre è ovvio che non abbiano nulla a che fare l’uno con l’altro: l’Inferno è in contrapposizione al Paradiso, non all’Eden. 

- Confusione tra l’Albero della Vita (descritto in Gn 2, 9 come posto da Dio al centro del “giardino”) e Albero della Conoscenza del Bene e del Male (sempre Gn 2, 9). Non sono in realtà la stessa cosa: il primo è simbolo d’immortalità, il secondo rappresenta la facoltà di decidere da sé cosa sia bene e cosa sia male. 
In questo prezioso simbolo sta il senso di tutto ciò che avviene in seguito. Dio, che ha in sé la chiave del Bene e del Male, dona all’uomo appena creato la possibilità di vivere eternamente secondo la bontà del suo precetto chiedendogli di fidarsi e, tuttavia, lasciandolo libero. L’albero non è nascosto, è lì. Dio è trasparente, non nasconde parte di sé alla sua creatura, le chiede solo – come un padre chiede al figlio piccolo – di fidarsi della sua sapienza. L’uomo (è ciò che accade a ciascuno di noi, fin da bambini, quando appunto ci ribelliamo alle indicazioni del papà o della mamma che pure agiscono per il nostro bene!) rivendica il diritto di decidere da sé cosa è bene per se stesso e agisce di conseguenza, dando luogo alla disarmonia dell’universo intero… è una catena. Dal primo “no” della nostra coscienza personale, simboleggiato in Genesi dalla raccolta del frutto, nasce il conflitto permanente, la vita disarmonica dell’umanità intera (dalle piccole incomprensioni domestiche agli atti criminali, fino alle guerre, alla fame collettiva e alla disastrosa mancanza di rispetto per il nostro stesso pianeta). 
Esistono, in sintesi, leggi primarie – condivisibili anche dai non credenti o dai fedeli di religioni differenti dal Cristianesimo - che non possono essere violate senza causare una catena di situazioni negative per l’umanità. 

- Confusione, infine, tra l’Albero stesso della Conoscenza del Bene e del Male, di cui sopra, e un inesistente quanto fuorviante “Albero della Conoscenza” (punto). Diverse note degli Autori concorrenti fanno, infatti, riferimento ad un presunto divieto, da parte di Dio (leggi: Chiesa) all’uomo, di conoscere la realtà, di avvicinarsi alla cultura, quando per secoli la cultura è stata tramandata con pazienza infinita proprio attraverso i manoscritti nei monasteri (cattolici e non). Ragione (conoscenza, cultura) e Fede sono complementari e necessarie, entrambe, a comprendere con pienezza – fin dove giunge il limite umano – la realtà della nostra vita. E Dio nessun veto ha mai posto in tal senso, anzi: sempre in Gn 2, 19-20, proprio Dio lascia che sia l’uomo a “dare il nome” a ciascun essere vivente della Terra (possiamo ampliare il concetto ad ogni realtà), ossia a conoscerlo, “catalogarlo”, prendersene cura a propria discrezione. Simbolo, questo, della primordiale "scienza" umana, destinata a crescere nel progetto stesso di Dio. 
Qualsiasi ostacolo storico alla conoscenza intesa come uso dell'intelligenza e della cultura è a sua volta frutto di un egoismo umano (in sostanza, il tentativo di singole coscienze, o cerchie ristrette, di mantenere controllo e potere sul resto dell'umanità) e non certo di una volontà divina.


San Girolamo nel suo studio -
Domenico Ghirlandaio


Lascio ad altri il compito di commentare le scelte stilistiche della giuria del concorso; mi premeva solo fare un po' di luce, nel mio piccolo, su questi equivoci "paradisiaci"... 
Approfitto, invece, per ringraziare tutti coloro che hanno apprezzato il mio solitario e silenzioso Adamo!

Alla prossima sfida...

Una delle tante versioni preliminari
della mia illustrazione "Tempo di scelta".
Acrilico e matita su carta.





giovedì 7 novembre 2013

Eden


Dopo un... sofferto fai-e-disfa, degno della Creazione in sei giorni, al settimo avevo infine spedito la mia illustrazione al concorso per il Calendario Tapirulan 2014, dal tema: "EDEN". 

Mi è uscita, chissà perché, con un nonsoché di surreale...

La trovate a pagina 4 dell'esposizione online, fra altre 750 e più opere, di cui molte davvero belle.
Entro il 20 novembre, 40 di queste illustrazioni saranno selezionate per la Mostra annuale e 12, fortunatissime, per il Calendario.

È possibile commentare l'immagine direttamente sul sito di Tapirulan, a questo link:

http://www.tapirulan.it/concorso-calendario/450/498/4911#.UnuUYyihhQc